Ci sono le comunità elettive, intenzionali, basate sull’affinità. Le persone si sono scelte e insieme danno vita ad una comunità. Ma ci sono contesti dove le persone si trovano a condividere lo stesso spazio fisico, ad esempio abitano nello stesso caseggiato, ma non hanno una storia condivisa, non ci sono molte relazioni fra loro e il senso di comunità è praticamente assente. Si può pensare di andare ad agire proprio in questi contesti per promuovere il senso di comunità? E partire dalla dimensione del condominio per poi allargarsi al quartiere e alla città? E come?
Abbiamo posto queste domande a David Chavis, Ph.D. CEO di CommunityScience, un’organizzazione che promuovere le competenze della comunità attraverso un approccio che integra valutazione, assistenza tecnica, supporto di rete, IT e servizi educativi e che opera per promuovere salute, equità economica e giustizia sociale nelle comunità.
David Chavis, Ph.D. è riconosciuto a livello internazionale per il suo lavoro e in Italia fra gli psicologi di comunità soprattutto per il suo contributo alla ricerca e alla definizione del concetto di senso di comunità. Ha una lunga esperienza di collaborazione con comunità e con organizzazioni di comunità a diversi livelli e si occupa di system change.
Ha ricevuto un premio alla carriera dall’American Psychological Association e il premio Outstanding Evaluation of the Year Award (con Kien Lee) dall’American Evaluation Association (AEA).L’obiettivo principale del suo lavoro è la progettazione e la realizzazione di sistemi in grado di permettere lo sviluppo delle competenze delle comunità per affrontare/prevenire diversi problemi sociali come la povertà, la violenza, l’abuso di sostanze, ecc.