Il progetto è rivolto a caseggiati/condomini privati (non ERP) delle città di Lucca, Pistoia, Prato e Viareggio. Le attività si indirizzeranno in modo particolare verso quartieri individuati in raccordo con i servizi sociali dei comuni e nei quali sono state rilevate dalle amministrazioni locali situazioni problematiche. Si parte dalla dimensione del condominio nella prospettiva di allargarsi poi al quartiere e alla città.
Le problematiche che le persone incontrano nel luogo dove risiedono creano disagio e danneggiano la qualità della vita e anche la salute. Si verifica oggi un disagio che diventa sempre più grave ed esteso per una serie di ragioni economiche, sociali, culturali e per l’aumento dell’eterogeneità delle persone che si trovano a condividere lo stesso spazio di vita. Spesso questa problematiche non trovano una risposta da parte dei servizi tradizionali, non solo a causa della contrazione delle risorse pubbliche, ma anche perché non ricadono nell’area di competenza di uno specifico servizio. Ad esempio, quale servizio deve occuparsi della qualità della convivenza di un condominio? o della qualità delle relazioni di un anziano con il suo contesto? chi ha il compito di promuovere l’impegno civico? Alcuni di questi problemi, se non affrontati sul nascere, possono aggravarsi o, addirittura cronicizzarsi e la loro soluzione può diventare più difficile.
Obiettivo del progetto è prevenire e/o alleviare il disagio personale, relazionale e sociale promuovendo il benessere delle persone nel e del posto dove abitano, aiutare le persone ad affrontare i problemi che incontrano, quelli che possono essere risolti e soprattutto quelli che non possono essere risolti e con i quali è necessario imparare a convivere. Il progetto deve consentire un lavoro che permetta di incontrare le persone dove vivono, di ascoltarle, di fornire loro un primo sostegno per qualsiasi necessità e di orientarle ai servizi appropriati. Ma deve anche contribuire a coinvolgere le persone e alla loro responsabilizzazione e al loro empowerment, attraverso un lavoro che le aiuti a valorizzare le proprie risorse ed energie, che promuova le competenze necessarie per creare/mantenere buone relazioni, per cooperare, per gestire i conflitti e per promuovere intese e collaborare con i servizi.
Questi obiettivi si iscrivono nell’ambito della promozione della salute intesa come benessere e non solo come assenza di malattia. Nel campo della promozione della salute si è passati dalle strategie basate sull’informazione e l’educazione sanitaria all’attenzione agli stili di vita e soprattutto alle condizioni di vita. Strategie di promozione della salute basate sul coinvolgimento delle comunità si stanno affermando con forza e mostrano di essere le più efficaci perché attivano le persone e ne sostengono la responsabilità e il senso civico.
Per affrontare queste problematiche il progetto si propone di fornire alle persone che risiedono nello stesso condominio uno strumento organizzativo: il circolo BuonAbitare. Il circolo è formato da persone interessate a fare qualcosa per migliorare la qualità della vita del e nel posto dove vivono. Un circolo è anche un esempio di comunità e di cittadinanza attiva, un percorso che può portare un contributo fattivo in contesti urbani disagiati, in genere periferici dove si vivono condizioni di marginalità ed emarginazione (cittadini stranieri, fasce deboli della popolazione tra le quali disabili e anziani in modo particolare, ecc.) con situazioni che comportano l’esclusione da vantaggi e opportunità che la società offre (accesso al mondo del lavoro, partecipazione alla vita politica, crescita sociale, servizi, ecc.).
Per stimolare l’iniziale attivazione e accompagnare il circolo è necessario il supporto di competenze professionali. Per questa ragione il progetto mette in campo promotori di BuonAbitare con il compito di promuovere, fornire assistenza, facilitazione, formazione, supporto e, soprattutto, provvedere una guida che aiuti le persone in questo periodo di accentuato disorientamento.
Gli interventi saranno indirizzati a 80 condomini privati (non ERP) delle città di Lucca, Pistoia, Prato e Viareggio, coinvolgendo circa un migliaio di famiglie.
Elvio Raffaello Martini