Descrizione Progetto

Se tu credi che la presenza di una micro organizzazione a base comunitaria nel tuo vicinato possa alleviare la solitudine ed avere effetti benefici sul benessere e sulla vostra qualità della vita e pensi che ci sia  un’esigenza di cura del luogo, delle persone che lo abitano e delle loro relazioni,  potresti impegnarti a promuovere il vicinato solidale. 

La solidarietà è la condizione per una vita sociale serena, ma è fondamentale anche per la realizzazione personale. La solidarietà di vicinato, infatti, è una grande risorsa per le persone e per la collettività e se  promossa, coltivata e  realizzata su vasta scala,  può fare una differenza notevole nella qualità della vita di molte persone. 

Tu sai che la solidarietà è una disposizione d’animo, e che le persone nel vicinato sono o possono essere solidali fra loro se le loro relazioni anziché essere di competizione e di chiusura sono orientate alla comprensione, alla benevolenza, alla collaborazione e alla cura reciproca. Ma il vicinato solidale deve diventare anche azione concreta, collettiva, consapevole, intenzionale e organizzata.

Per questa ragione, quando parliamo di vicinato solidale, non ci riferiamo alle buone relazioni, alla disponibilità e all’aiuto che le persone possono scambiarsi in modo occasione e informale in un contesto di buon vicinato.

Il “tuo vicinato” è il contesto fisico e sociale nel quale si realizza la solidarietà fra le persone che sono “i tuoi vicini di casa”. Il tuo vicinato può coincidere con il tuo condominio o con la tua scala o, addirittura, con il tuo pianerottolo. Ma può anche comprendere la via ed essere esteso all’isolato o all’intero quartiere. Dipende da voi. Il vicinato, infatti, non ha confini definiti “oggettivamente”, perché implica vissuti, sentimenti e percezioni  che spesso, sono il risultato di esperienze e storie condivise.  

Poiché il vicinato solidale è il prodotto di un’azione collettiva, consapevole, intenzionale e organizzata, per realizzarlo sono necessarie tre condizioni:

  1. La presenza di un’organizzazione di comunità radicata nel vicinato
  2. L’esistenza di un patto esplicito di mutuo aiuto fra le persone che fanno parte di detta organizzazione 
  3. Che le persone abbiano le competenze per collaborare

Il terzo punto non è affatto marginale. Per come stanno le cose oggi, non è sufficiente che delle persone si mettano insieme per ottenere buoni risultati. E’ la qualità del loro stare ed agire insieme che fa la differenza. 

Spesso sono proprio la fatica e l’inconcludenza delle imprese collettive che spingono le persone a ritirarsi nel privato. E questo vale in tutti i contesti. 

IL VICINATO SOLIDALE

Perché c’è bisogno di vicinato solidale

Più la realizzazione del vicinato solidale risulta difficile, più abbiamo conferma della sua necessità e dell’importanza di creare contesti, opportunità, luoghi di prossimità dove sia possibile superare l’isolamento, rigenerare fiducia e senso di comunità. 

Per prima cosa c’è da contrastare la diffusa tendenza al disimpegno e alla chiusura difensiva nelle proprie case, nella propria famiglia, nel proprio individualismo. A forza di chiuderci per proteggerci, abbiamo creato dei “fortini” che sono diventati delle “prigioni”. La solitudine è anche una conseguenza di questa chiusura. Non riguarda solo le persone anziane, ed è causa e conseguenza anche della frammentazione sociale. 

E’ sempre più difficile, anche a livello micro-locale, creare comunità di intenti. Ciascuno pensa al proprio personale interesse e si cura poco di ciò che è comune e le relazioni sono diventate difficili e faticose. Per contrastare questa tendenza serve creare spazi per la partecipazione sociale, promuovere il civismo e sostenere il senso di responsabilità sociale.

Tu puoi riconoscere molte buone ragioni per promuovere il vicinato solidale.

  • Migliorando la conoscenza fra vicini e coltivando le relazioni si può evitare la conflittualità distruttiva e si può rendere piacevole la vita del vicinato.

  • Si può prevenire e/o curare la solitudine di persone che abitano nel vicinato: anziani, disabili, ma anche famiglie con bambini piccoli, prive o lontane dalle reti parentali. 

  • Ci si può aiutare reciprocamente ad affrontare i problemi che la vita ci presenta, talvolta in modo inaspettato.

  • Insieme si possono organizzare attività ricreative e culturali, (es: feste, cene, ecc.) e anche curare gli spazi comuni.

  • Tutto questo ha un effetto sul benessere personale e sociale: fa sentire più sicuri e sereni nel vicinato e permette dei vantaggi anche materiali, come risparmiare comprando e utilizzando servizi in condivisione, realizzare con gli altri ciò che non si ha la possibilità di fare da soli e collaborare con le altre realtà presenti sul territorio

Il Circolo BuonAbitare

Affinché la disponibilità divenga azione e l’azione individuale diventi azione collettiva e organizzata, serve un soggetto collettivo che se ne assuma la responsabilità. Questo soggetto è il Circolo BuonAbitare. 

Il circolo è un gruppo organizzato formato da vicini di casa. E’ una minoranza attiva e una comunità intenzionale, è un presidio per la convivenza e una infrastrutture territoriale di partecipazione civica.

Affinché il circolo BuonAbitare sia per le persone una esperienza bella e utile sono necessarie, però, alcune condizioni. 

  1. Che le persone scelgano consapevolmente di sostenere la fatica delle relazioni, sapendo che non sono sempre facili e che, per quanto siamo affini quando ci scegliamo, siamo sempre anche molto diversi. 
  2. Che siano interessate e migliorare o sviluppare le proprie competenze comunicative e relazionali. 
  3. Che siano motivate ad imparare a collaborare e decidere in gruppo in una logica inclusiva, in modo da garantire la soddisfazione di tutti e la qualità delle decisioni. 
  4. Infine, che il gruppo non sia lasciato solo nei momenti difficili e possa contare su un adeguato accompagnamento ed una esperta facilitazione.  

Se tu vuoi promuovere il vicinato solidale nel tuo contesto abitativo, per prima cosa devi trovare altre persone per creare un circolo. Il circolo non si può creare come si potrebbe fare per aprire uno sportello o un servizio, che può essere realizzato da soggetti esterni al vicinato. Nessuno può farlo al posto vostro, anche se sicuramente potete riceve un aiuto.

Una volta che hai trovato le persone “potenzialmente interessate” a realizzare il vicinato solidale, si effettuano 3 incontri di formazione finalizzati a: 

  • definire i confini del vicinato ed elaborare una visione condivisa 
  • acquisire alcune competenze relazionali e  strumenti essenziali per il lavoro collettivo, 
  • mettere a fuoco il patto di collaborazione e di reciprocità 
  • ipotizzare le prime azioni da realizzare. 

A conclusione degli incontri, se  decidete di costituire il circolo, dovete sottoscrivere una carta dei valori, stipulare un patto di collaborazione, e darvi un’organizzazione interna per prendere le decisioni e per portare aventi le attività. 

Se sei interessato/a a saperne di più scrivi a: 

Vittoria D’Antonio – [email protected]